Quindi tutto
pronti per il mare un’altra volta….. yeeeee
Non arriva mai un
momento a mio avviso in cui i genitori (dotati di un discreto buon senso)
arrivano alla conclusione che : le vacanze coi marmocchi non sono vacanze,
anche se le chiamiamo cosi; partire per 3 giorni è un’enorme cazzata, hai gli
stessi bagagli che prepareresti per 15
ma non hai il tempo necessario per illuderti di esserti rilessata in quelle
uniche 2 ore di sonno ( o dovrei definirle di coma?!?) in cui cadi quando tuo
figlio stramazza addormentato sotto l’ombrellone (SE stramazza!!!).
Quindi non curanti
dei 45 gradi all’ombra e i vacanzieri che vanno a prendere i posti migliori
alle 9.oo di mattina, arriviamo noi. Visti da lontano siamo la reincarnazione
di un personaggio fantoziano: le mostre con zaino in spalla, stuoia sotto
l’ascella, cappello in testa e crema 50+ sulla pelle, stile fantasmino che
squagliandosi forma rivoli bianchi su gambe e braccia. Il topo: cappello in
testa e pistola ad acqua in mano, blaterando un “ mamma iuto io” (mamma ti
aiuto io), che va a peggiorare una situazione, la mia, già critica. Io: tutti mi guardano, la pazza con 3 figli
che arriva alle 11.00 (orrore delle mamme perfette, quelle che il sole solo
dalle 9 alle 11, poi via in campeggio per pranzo e pennichella e poi mare dalle
17.00 alle 19.00). Per me e Vic ( che al momento è andato a parcheggiare la
macchina a Onolulu, per risparmiare sul parcheggio -3euro l’ora, a li
mortacci…-)è sempre stato scontato che la vacanza è vacanza, il momento unico
in cui non dobbiamo sottostare ad orari… perciò l’unico limite che ci diamo è
che entro le 12.00 dobbiamo arrivare in spiaggia, con panini pronti, merenda,
aperitivo e un fermino pre-cena, perché io e Vic siamo capaci di schiodarci
dalla spiaggia alle 20.30-21.00 se vogliamo,
i bambini non sono mai stati un problema, cuciniamo qualcosa di veloce a
cena, a volte ci fermiamo fuori a mangiare un po di pesce, a volte crollano
addormentati e la cena salta.
Comunque con il mio mega
bagaglio montato sulla sedia a sdraio con le ruote, fatto di busta giochi,
borsa frigo, 2 ombrelloni, 3 stuoie, borsa mare con asciugamani e 2 tavolette
da serf, arriviamo in spiaggia, inizio a montare la postazione, che di solito è
dietro dietro con sabbia rovente. I bimbi non li vedo già più, sono in acqua,
raccomandazioni inutili, non possono sentirmi già più. Mentre sto grondando crema e sudore,
maledicendo Vic, che chissà dove c___o è andato a portare la macchina, si
avvicina una nonna e mi fa “scusi signora, forse suo figlio sta facendo pupù
nel bagnasciuga” …………. nooooooooooooooooooo e che cacchio però, ma perché ste
figure di cacca(per restare in teme!) solo a me. Questa Vic me la paga. Vado,
optando per faccia da bimbaminchia “ bravooooo tesorooooo, finalmente dopo 4
giorni che non usciva…” ovviamente non era vero, aveva smollato il pacchetto la
mattina stessa, ma ho deciso di giocare la carta che colpisce al cuore:il
povero bambino stitico (mica mi vorrete far pesare che ha cacato sul
bagnasciuga, quando da bravo bambino stitico è costretto a portarsi dietro
kilate di pupù!!!). All’ora di pranzo mio figlio va in fissa col pedalò, alla
fine lo prendiamo, il topo è euforico prima terrorizzato appena si accorge che
la costa è lontana, noi non abbiamo i braccioli, le bimbe vogliono andare al
largo per fare i tuffi, Vic pure (avrei già bisogno della mia valeriana in
gocce x tranquillizzarmi), chiedo a Vic di avvicinarsi alla costa, decido di
scendere col topo e lasciar andare gli altri al largo. La scena mia che mi
avvicino col topo praticamente in testa(simulando un’ imbranata indiana Jones),
per non fargli toccare l’acqua, fa girare tutti i bagnanti(bello diventare
famosi con così poco sforzo)!!!!
Giochiamo a riva, col topo per una quantità di tempo di cui non mi rendo
conto, quando vediamo tornare Vic, a capo del suo pedalò, ci fa segno di
risalire, le facce che ci guardano sono le stesse, attonite e critiche, mentre
il topo non collabora, voleva continuare a stare a riva, ma il nostro
ombrellone è distante e serve un’azione di forza. Risalgo sul pedalò e accenno
un inchino verso riva, come sperato, il messaggio arriva e i guardoni
distolgono lo sguardo!!!!! La giornata prosegue bene, tra bagni, castelli,
partite a racchettoni e palla. Verso sera decidiamo di fermarci alle docce
pubbliche a lavarci, un gelato in centro e dritti a letto. Le docce sono piene
di ragazzi più o meno giovani, comunque tutti senza figli…. Litri di profumo e
risate invadono i bagni, le ragazze si litigano l’unico specchio che c’è per
truccarsi, abiti eleganti e scarpe fin troppo vertiginose…. Le mie marmocchie
sono in brodo di giuggiole, fissano a bocca aperta una ragazza intenta a far
diventare la sua bocca rossa lucente… Io penso che non mi sono specchiata
nemmeno prima di uscire di casa quella mattina…. Vic fa un commento sul profumo
che lo sta nauseando… “mamma, tu e il babbo perché non avete mai questo look serale?”…. ” amore, la mamma e il babbo hanno
rinunciato da anni ad uno sfavillante look serale, già è tanto che riusciamo a
farci una doccia” …. E sotto lo sguardo
deluso delle mie mostriciattole entriamo in doccia.
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